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La donazione di midollo osseo

A cosa serve donare il midollo osseo
Alcune malattie del sangue, fra cui forme gravi di leucemia e l'anemia aplastica, possono trovare possibilità di guarigione nel trapianto di midollo osseo. Si può stimare che nella sola Italia circa un migliaio di persone ogni anno, di cui quasi la metà bambini, potrebbe trovare beneficio da questo tipo d'intervento, al quale, in molti casi, non vi è alternativa per vivere. Nell'ambito familiare è possibile trovare talvolta un donatore "compatibile" (fratello o sorella).Purtroppo anche a causa del tipo di vita moderno, il numero dei figli, in famiglia, si riduce sempre più, assieme quindi alla possibilità di trovare il donatore nell'ambito della famiglia stessa. Da qui la necessità di ricercare persone disponibili, con un minimo sacrificio personale, ad offrirsi come donatori di midollo osseo.

In che cosa consiste l'operazione di trapianto di midollo osseo
L'operazione di trapianto del midollo osseo consiste in due distinte fasi: la prima, durante la quale il paziente è sottoposto a chemioterapia e/o a radiazioni, ha lo scopo di distruggere tutte le cellule midollari del paziente stesso (fra cui ovviamente anche quelle malate); la seconda consiste nel somministrare al paziente, mediante trasfusione, il midollo osseo prelevato dal donatore. Le cellule midollari riescono da sole a trovare la strada per inserirsi al posto che loro compete e iniziare a riprodursi. In un periodo variabile normalmente tra una e due settimane dopo il trapianto, si incominciano a vedere i primi risultati, con la comparsa, nella circolazione sanguigna, di alcuni "neutrofili" nuovi.

Chi può candidarsi come donatore di midollo osseo
Qualunque individuo di età compresa fra i 18 anni (per motivi legali) e i 45/50 anni (per motivi medici) può essere donatore di midollo osseo, purché ovviamente, non sia affetto da malattie del sangue o da altre gravi forme infettive (quali AIDS, HIV, epatite etc).

A vhe cosa è sottoposto il donatore che è trovato compatibile con un paziente
Il prelievo del midollo osseo avviene in anestesia generale, con un intervento della durata media di circa 45 minuti. Durante l'anestesia viene prelevata, mediante ripetute punture delle ossa del bacino, la quantità necessaria di midollo osseo, che è variabile in funzione dell'età e del peso del paziente (mediamente circa 600 cc). Dopo il prelievo si preferisce tenere il donatore sotto controllo per 12-24 ore prima di rinviarlo a casa e si consiglia in ogni modo un periodo di riposo precauzionale di 1-2 giorni. In più di 60.000 trapianti già effettuati in tutto il mondo, nulla è mai accaduto al donatore; solo un lieve dolore nella zona del prelievo, dolore che all'uscita dall'ospedale si è di norma trasformato in un indolenzimento destinato a sparire in poche ore. Al termine del prelievo del midollo osseo viene di solito trasfusa un'unità di sangue, precedentemente prelevata al donatore stesso circa una settimana prima. Tale procedura garantisce al donatore l'assenza dei noti rischi di infezione da trasfusione, in quanto viene trasfuso con il suo stesso sangue. Il midollo prelevato al donatore si ricostituisce nell'arco di una settimana circa, riportando quindi il donatore stesso nella situazione di partenza, senza alcuna menomazione.

Come si diventa donatori di midollo osseo
Per diventare donatori di midollo osseo è sufficiente sottoporsi al prelievo di un campione di sangue (come per una normale analisi) e firmare una dichiarazione che comporta la conoscenza delle modalità di prelievo del midollo osseo. I risultati dell'analisi sono poi inseriti in un archivio elettronico gestito a livello regionale e a livello nazionale. In seguito, al riscontro di una prima compatibilità con il paziente, il donatore sarà chiamato ad ulteriori prelievi, sempre di sangue, per definire meglio il livello di compatibilità. Solo dopo questi controlli si inizia a parlare di donazione di midollo osseo. A questo punto entra anche in gioco la "serietà" del donatore, infatti, l'adesione iniziale firmata in corrispondenza del primo prelievo ha solo valore morale e fino all'ultimo il potenziale donatore può ritirarsi (con quali conseguenze morali per tutti coloro che si sono impegnati sul programma è facile immaginare).Tutto ciò rende chiaro che il donatore di midollo osseo è, almeno nel panorama italiano, un donatore atipico, in quanto non è paragonabile al donatore di sangue che con regolarità si sottopone ai prelievi, ma è solo un individuo che offre la propria disponibilità, nel caso raro di compatibilità con un paziente, a sottoporsi ad un prelievo, fastidioso si, ma non comportante menomazioni alcune. E' uno dei pochi donatori che, una volta chiamato a rispondere della propria disponibilità, ha l'estrema consapevolezza di poter contribuire al tentativo di salvare la vita di un individuo ben preciso, spesso di un bambino.

 
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